15/01/2009
Ado- Uisp Gruppo Judo Tradizionale
ADO -Uisp Gruppo Judo Tradizionale
Prato- 08/03/2009
Si è costituito all'interno del settore Judo dell'Ado un gruppo di lavoro con l'obbiettivo di studiare, promuovere e organizzare aspetti del Judo classico. Pino Tesini è il coordinatore politico coadiuvato da Gradi Luciano per la parte operativa, da Moscato Luigi ( Giuseppe Piazza ? ) per la parte Tecnica e Bertozzi Sergio per la parte arbitrale. Il gruppo curerà alcuni aspetti che sono tralasciati dal Judo attuale più orientato sullo sport. Questo primo appuntamento dovrebbe puntualizzare gli aspetti educativi su come fare Randori, attraverso una lezione la domenica mattina e un randori arbitrato il pomeriggio ed è aperto da 15 anni in poi. I particolari dell'appuntamento quanto prima.
Commento di Jigoro kano- estratto da Judo Kyhon
< Quello che conta è il pensiero, l'attitudine a tenere in mente tale concetto, piuttosto che il problema contingente della gara; va da sè il caso riportato poc'anzi dove, invece di mettere alla prova la propria capacità, uno pensa soltanto a bloccare l'attacco. Perchè siano utili questi tornei ci vuole quindi il presupposto dell'adeguamento pieno e completo di tutti i partecipanti nel conformarsi alla concezione spirituale del Judo. Il risultato del torneo, negativo o positivo, è secondario, perchè l'obiettivo principale risiede nell'incontrarsi, nel senso più nobile del termine.
A parte lo spirito di confronto, che può giovare senza meno come affinamento tecnico, un modo di interpretare questi incontri potrebbe essere " ospitalità " : accettare altri, esercitare insieme, star bene insieme, scoprire insieme. In tal modo ci si confronta anche sullo spirito e sul comportamento: " se sono in difetto, imparerò dall'avversario, se invece è in difetto l'altro, questa volta sarò io la sua guida; stringiamo l'amicizia per conoscersi meglio e per liberarci dal pregiudizio di voler confrontare la scuola di provenienza, dal momento che noi, ora divisi ciascuno dalla propria Scuola, domani saremo insieme a lavorare per la causa del Paese e della società.
Molti riconoscono come atto generoso e lodevole che, armato di un lungo allenamento ed esperienza, il combattente conceda qualche opportunità all'avversario. E' proprio in questo che consiste l'ideale del Judo e del Kendo, cioè nel saper offrire più vantaggi possibili all'avversario e nel vincere nonostante questa concessione, perchè si dispone di capacità lungamente superiori a quella dell'avversario. In una competizione come questa lo sconfitto non può che rimanere ammirato pur perdendo e il vincitore sarà altresì soddisfatto della sua azione: presupposti che fanno nascere un sentimento di simpatia e di stima reciproca, quando invece le dispute condotte con un procedimento ingeneroso o con mezzi scorretti sfociano in sentimenti spiacevoli, che nessuno, educatore e studente, potrà o vorrà approvare<
Luigi Moscato