29/04/2011
Con pazienza e speranza......
RIceviamo e publichiamo una lettera spedita da Ishii Isamu, un maestro di Judo al tempo di Daigo e Osawa e che ha visitato diverse volte l'Italia, a Gianni Volpi.
Nakano 20 marzo 2011
< Per 10 giorni mi sono trovato davanti alla tv seguendo tutte le notizie dei maremoti, detto Tsunami in giapponese, che hanno distrutto tutto, case, villaggi, strade, porti, campi agricoli, migliaia e migliaia di anime.....Tutto quello che esisteva prima ai litorali che si estendono così belli e così sereni come la costa Amalfitana per una distanza di 500km lungo l' Oceano Pacifico.
Le reti di trasporto sono state paralizzate; le strade accessibili ai luoghi devastati erano spazzati; i rifugiati sono rimasti in grave penuria dei cibi, acqua, medicinali, cherosene, benzina e altri oggetti di prima necessità. Inoltre la cosa pessima è stata che il furore di Poseidone ha provocato il crollo della centrale nucleare, cagionando le fuoriuscite di radioattività, il quale ha aggravato la confusione; mancanza dell' elettricità, accellerata dall'esplosione ed incendio di alcuni impianti di petrolio, quindi mal funzionamento delle luci domestiche ed industriali. La Tokyo Deniyoku, che gestisce l'elettricità a Tokyo ed in 6 province, attorno ha dovuto mettere in atto un progetto urgente di blach-out ditrettuale a turno di 3/4 ore al giorno per diminuire il consumo di energia elettrica.
Le genti corrono a fare le provviste alimentari e degli stretti necessari ; questo fatto ricorda la crisi del petrolio negli anni 70 in cui erano spariti, in negozi e supermercati, tanti oggetti di prima necessità, tra cui la carta igenica.
Ora gli abitanti della zona entro un raggio di 20 km intorno alla centrale nucleare hanno dovuto lasciare la propria casa non si sa per quanto tempo per evadere dalla contaminazione radioattiva.
Tutto questo lo sai già tramite le trasmissioni via satellite. Infatti è paralizzata la metà Est dell'aricipelago; ci vorranno probabilmente 10 anni per ripristinare il tenore di vita.
Il Giappone era orgoglioso e troppo fiducioso nella sicurezza mitica della centrale nucleare, ma ora sta pagando la sua superbia per la sua tecnologia. In altre parole la centrale nucleare è un simbolo del desiderio umano e materiale, accanito e incontrollabile, e allo stesso tempo un'arma pericolosa a doppio taglio per la civiltà.
Con pazienza e speranza, salutami tutti
Isamu Ishii
PS. Se ho buona memoria l'Italia abbandonò negli anni 70 la politica del nucleare; io lo trovavo molto saggio e umano, che concordava con il mio principio di vita " slow life" salva il mondo. E' un detto che rappresenta il modo di vivere all'italiana, non è vero? Allora non mi resta che dire VIVA L'ITALIA. Ciao a presto ,Samu.>>
Ishii Isamu