28/09/2011
Gare di kata.....incongruenze!
gare di kata......
Giorni addietro ho assistito ad un grand prix della Fijlkam a Pordenone. Di solito non amo partecipare alle gare di kata ma sono stato "invitato" da alcuni amici che studiano con me pregandomi di accompagnarli. Intanto li ringrazio per le gentilezze che hanno avuto per me e per l'impegno che mettono nella pratica. Inoltre, dato che c'erano diverse coppie di studenti, ero curioso di vedere se mettevano in pratica i consigli forniti. Credo che il mio compito, se non fosse chiaro, è di lavorare sui contenuti di ogni kata senza considerare il risultato agonistico. Anche se è ovvio che partecipare ad una gara presuppone uno spirito agonista, che io non posso trasmettere, e al di là dei risultati ottenuti, devo ritenermi soddisfatto delle esecuzioni fatte dai "miei studenti", i quali non si sono prostituiti al risultato stravolgendo i contenuti dei kata proposti. La cosa strana che ho notato a questa gara è stato il giudizio incongruente degli arbitri. Posso capire che ci possono essere simpatie, ma a tutto c'è un limite. Sono state stilate delle classifiche in alcuni kata che mi sono sforzato di capire i criteri espressi dai giudici. Non essendo favorevole alle gare di kata, ne riconosco però comunque una sua utilità : una larga diffusione che prima non esisteva. Il rischio però è che si rovini anche questo aspetto del Judo. Il problema è che ad una gara si và per vincere, è ovvio, se poi chi vince deve rappresentare la propria Nazione, ho paura che certe scelte vanno solo in una direzione ; accontentare qualcuno. Questa mia considerazione non deve essere vista in senso negativo, ma deve far riflettere i dirigenti organizzatori. Ritengo che in Italia ci sia molta approssimazione nel preparere i "rappresentanti" , e molto è dovuto al fai da te. Altre nazioni sono dotati di preparatori abilitati e preparati, liberi da interessi personali. Fin tanto che in Italia esisteranno " i fai da te" si raccoglierà quel che verrà. Mi sono permesso di aver espresso queste mie considerazioni dopo alcune dritte raccolte in Giappone da Maestri del KDK.
gigi moscato