Riflessioni

29/10/2016

Maestro-allievo Che ruolo?

Di recente mi è capitato di osservare e analizzare attentamente alcune situazioni che riguardano i rapporti tra allievi e Maestri. Non voglio entrare nei particolari e nemmeno sindacare queste situazioni, però mi hanno portato a riflettere ed a esprimere la mia opinione. Si è sempre ritenuto che l'allenatore è colui che prepara fisicamente, l'istruttore ti insegna la tecnica, il Maestro ti indica la Via. Probabilmente è così. I ruoli sono tutti importanti, e molte volte si intrecciaano e si confondono, ma alla fine l'importante sono i risultati. Ma funziona sempre così? Non sempre! Qualche volta si e molte volte no! Dipende dagli obbiettivi che i due protagonisti ambiscono. L'istruttore insegna la tecnica, l'allenatore la rinforza e la specializza, il Maestro spiega perché bisogna apprendere la tecnica e perché potenziarla e a cosa serve tutto ciò. L'allievo deve apprendere la tecnica, la deve potenziare e renderla efficace, ma in seguito deve comprendere perché tutto questo lavoro lo deve fare......da solo. Gli obbiettivi sono diversi, ma interagiscono fra loro. Un buon Maestro deve Educare l'allievo a camminare da solo indicandogli la strada, e non condurlo con spirito assistenziale. Il Maestro in certi momenti può apparire insensibile, oppure drastico, anche duro se necessario, ma se il suo spirito è animato dalla Via e dalla benevolenza, deve permettere all'allievo di recidere il legame che li lega, anche a costo di allontanarlo forzatamente. L'allievo, se è stato Educato alla libera scelta, non può sentirsi offeso o ripudiato, ma ringraziare il Maestro per averlo fatto crescere, anche se questo, inizialmente, può costare dolore. Si sente parlare di Shu Ha Ri, si sente parlare di Maturità, si sente parlare di Indipendenza, si sente parlare di Costruire da soli il proprio futuro. Per tanto un buon Maestro non deve tenere legato a sé l'allievo, affinché diventi la stampella della sua vecchiaia, ma condurlo alla piena indipendenza. Un buon allievo non può rimanere sempre dipendente al Maestro, ma può rimanere legato alla sua idea e coltivarla, nonostante il distacco. Concludo comparando il ruolo di Maestro di Budo ad un Genitore.  Non cambia niente.

gigi moscato