02/01/2014
Anno nuovo....vita nuova. Che palle!!
Ogni anno la stessa storia. Ci auguriamo il 31 dicembre "buon fine anno". Dopo poche ore ci auguriamo " buon anno". A pensarci bene è un atteggiamento infantile, oserei dire scaramantico, forse speranzoso, ma sicuramente infantile. Ma in fondo in fondo, mi domando, ci crediamo davvero? Siamo davvero consapevoli che ciò che auguriamo sia ciò che desideriamo? Oppure ci illudiamo che augurando il bene agli altri lo vorremmo per noi? Mistero! Fatto sta che una data imposta per legge da papa Gregorio nel 1582, sostituendo il calendario giuliano, ci condiziona talmente che arriviamo a mandarci degli auguri che più strampalati non si può, salvo poi mandarci a quel paese nel resto dell'anno. Siamo un pò ipocriti ! Inoltre gran parte del mondo non lo considera per niente. Basta guardare all'Asia, e a tutte le altre culture che non lo hanno adottato. La mia presente non è un invito alla ribellione delle feste comandate, ma un invito a essere meno ipocriti nei rapporti sociali, e considerare che la vita è un cerchio che si ripete, e quindi non esiste una fine nè un inizio. " L'uomo non è altro che l'ombra di un sogno " scrive Pindaro. A dispetto di ciò l'usanza nel mio Dojo di praticare la mattina del 1 gennaio indica di relegare questo "inizio" ad un giorno come un altro, evitando di enfatizzare le "date" come giorni particolari. Sicuramente esistono i "periodi" che ci condizionano, legati alla natura, ma rischio di essere preso per un "pagano", e allora chiudo con un invito a rispettarci anche senza una data impostaci, così come se fossimo tutti amici o fratelli.
Gigi Moscato